L’espediente ‘paga o acconsenti ai cookies di Facebook e Instagram viola la privacy’.
Otto gruppi di associazioni di tutela dei consumatori europei della rete BEUC hanno presentato reclami alle rispettive autorità nazionali per la protezione dei dati contro Meta, sulla base del fatto che il colosso della tecnologia non aderirebbe ai principi di trattamento corretto, minimizzazione dei dati, e limitazione delle finalità del GDPR. (Vedasi riepilogo del contenuto dei reclami depositati)
Inoltre, Meta non disporrebbe di una valida base giuridica per giustificare la sua raccolta massiva di dati personali degli utenti di Facebook e Instagram, poiché la scelta che impone ai propri utenti non può portare ad un loro consenso libero e informato.
Con le sue pratiche illegali, Meta alimenterebbe il sistema pubblicitario basato sulla sorveglianza che traccia i consumatori online e raccoglie grandi quantità di dati personali allo scopo di mostrare loro annunci pubblicitari personalizzati basati sui loro gusti e sulle loro abitudini di consumo, tecnica che è anche il core business con cui Meta realizza i suoi profitti.
Ursula Pachl, vicedirettrice generale dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC), ha dichiarato: “Meta ha tentato più e più volte di giustificare la massiccia sorveglianza commerciale a cui sottopone i suoi utenti. L’ultimo suo ingiusto espediente “paga o acconsenti” ai cookies è l’ultimo sforzo dell’azienda per legalizzare il proprio modello di business. Ma l’offerta di Meta ai consumatori è fumo negli occhi e specchietti per le allodole per nascondere ciò che è, in sostanza, il solito vecchio recupero di tutti i tipi di informazioni sensibili sulla vita delle persone che poi monetizza attraverso il suo modello pubblicitario invasivo. I modelli di business basati sulla sorveglianza pongono tutti i tipi di problemi ai sensi del GDPR ed è ora che le autorità di protezione dei dati interrompano il trattamento ingiusto dei dati da parte di Meta e la violazione dei diritti fondamentali delle persone”.
Diverse sentenze dei tribunali e decisioni delle autorità di protezione dei dati hanno spinto Meta a modificare la base giuridica per la raccolta e il trattamento dei dati delle persone. L’ultima risorsa di Meta è ottenere il consenso dei propri utenti per la raccolta e il trattamento dei dati che intraprende.
Di conseguenza, nel novembre dello scorso anno, Meta ha iniziato a offrire agli utenti di Facebook e Instagram la scelta ingiusta e fuorviante di pagare per vedere un servizio apparentemente privo di pubblicità o di acconsentire alla completa sorveglianza commerciale dell’azienda con annunci pubblicitari.
Lo scorso anno BEUC e 19 dei suoi membri avevano già depositato una denuncia alle autorità di tutela dei consumatori per denunciare le pratiche ingannevoli e aggressive di Meta, mentre stavolta le denunce riguardano specificamente il rispetto del GDPR e delle leggi sulla protezione dei dati.
Articolo ripreso da FederPrivacy