Attacco hacker alla Ferrari, nel mirino i dati sensibili di migliaia di clienti Vip
Ferrari nel mirino degli hacker che puntano a ottenere i dati sensibili di decine di migliaia di clienti vip: solo nel 2022 la casa di Maranello ha venduto 13mila vetture e si è occupata della manutenzione di altre migliaia di supercar. La Ferrari ha ricevuto nei giorni scorsi una richiesta di riscatto relativa ad alcuni dati di contatto dei propri clienti: è stata la stessa azienda a renderlo noto da Modena nella tarda serata di lunedì 20 marzo dopo avere informato le forze dell’ordine a cominciare dalla polizia postale.
«In linea con la propria policy aziendale, Ferrari non accoglierà nessuna richiesta di riscatto in quanto acconsentire a simili richieste finanzierebbe attività criminali e permetterebbe agli autori delle minacce di perpetuare i loro attacchi» chiarisce la società che già in passato ha subito attacchi informatici, anche se assolutamente non paragonabili a questo.
La casa di Maranello è un obiettivo molto attrattivo per i cyber criminali che cercano di carpire informazioni: in questo caso relative ai dati di contatto dei clienti, ma in generale possono fare gola anche disegni, prodotti e brevetti, molto preziosi sul mercato.
Molti dei selezionati clienti della Ferrari fanno parte dei club di appassionati che partecipano alle iniziative riservate ai proprietari delle vetture. Un gruppo vastissimo che copre ogni angolo del mondo.
A differenza di casi recenti che hanno interessato altre società non è stata bloccata l’operatività della Ferrari e infatti la richiesta di ricatto non riguarda l’attività dell’azienda che prosegue regolarmente. La società ha avviato «immediatamente un’indagine in collaborazione con una società di cybersicurezza leader a livello mondiale. Inoltre – spiega – abbiamo informato le autorità competenti e siamo certi che faranno tutto quanto in loro potere nello svolgimento delle indagini».
Tra le prime mosse della casa di Maranello c’è stata naturalmente l’informazione ai clienti, bersaglio dei pirati informatici. «Nella convinzione che la migliore linea d’azione sia quella di informare la nostra clientela – dice l’azienda – abbiamo notificato ai nostri clienti la potenziale esposizione dei loro dati e la natura dell’evento».
«Ferrari tratta molto seriamente il tema della confidenzialità dei propri clienti – sottolinea la società – e comprende l’importanza di quanto accaduto. Abbiamo collaborato con esperti per rafforzare ulteriormente i nostri sistemi, della cui solidità siamo fiduciosi. Possiamo inoltre confermare che la violazione non ha avuto alcun impatto sull’operatività della nostra azienda».
Articolo ripreso da FederPrivacy