Linkedin, maxi multa da 310 milioni di euro per violazione del Gdpr
Dopo un’indagine durata sei anni, la Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) ha multato LinkedIn per 310 milioni di euro per violazioni del GDPR, riguardanti il consenso e la trasparenza nel trattamento dei dati personali degli utenti.
Secondo la DPC, LinkedIn ha ottenuto il consenso degli utenti in modo non libero e poco chiaro, violando i principi di liceità, equità e trasparenza richiesti dal GDPR. Di conseguenza, oltre alla sanzione, LinkedIn dovrà adeguare le proprie pratiche in materia di dati personali.
L’indagine, avviata nel 2018 su segnalazione dell’associazione francese “La Quadrature du Net”, è parte di una serie di reclami contro i giganti del web (Google, Apple, Facebook e Amazon) per presunto sfruttamento illecito dei dati degli utenti.
La DPC ha ribadito che il GDPR richiede una base giuridica adeguata per ogni trattamento di dati, e che il consenso deve essere libero, specifico, informato e inequivocabile. Inoltre, il trattamento deve essere equo e trasparente, garantendo agli utenti il controllo sui propri dati e il pieno rispetto dei loro diritti fondamentali.
LinkedIn ha contestato il verdetto, affermando di essere conforme al GDPR, ma ha dichiarato di voler adeguare le proprie pratiche pubblicitarie alla decisione della DPC.
Articolo ripreso da FederPrivacy